Supercella su Dry Line appenninica

Intenso temporale a supercella ha interessato il tratto pedecollinare a cavallo tra Modena e Bologna, presentandosi sin da subito estremamente rapido nel suo sviluppo e nella sua evoluzione. Durante tutto il suo ciclo vitale, la supercella è rimasta saldamente ancorata alle zone collinari, senza penetrare in modo netto nelle zone di pianura che di conseguenza sono state interessate soltanto marginalmente dal fenomeno. L’impossibilità della cella a scendere nelle zone pianeggianti è da attribuire alla presenza di un’inversione termica, cioè uno strato d’aria molto calda presente nella Valpadana, un elemento da non trascurare che di fatto remava contro la convezione in assenza di una convergenza molto netta che era presente soltanto nelle zone prossime ai rilievi. Ad ogni modo, nonostante la sua breve durata, la supercella ha dato bella mostra di sè, sfoggiando un grandioso mesociclone perfettamente visibile in tutta la sua maestosità. La violenza delle correnti ascensionali era intuibile dalla compattezza dell’updraft e dell’incudine sul fianco orientale della cella.


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