Outbreak di supercelle e tornado. 6 giugno 2017

SITUAZIONE SINOTTICA:

Un intenso fronte freddo si avvicina di gran lena dai quadranti occidentali interessando con la sua parte terminale, dal primo pomeriggio, la val padana. La forte accelerazione del getto unita ad un energia disponibile alla convezione stimata tra i 1500 e i 2000 j/kg saranno determinanti per la formazione di un vero e proprio outbreak di supercelle. Si conteranno successivamente 3 tornado nel tratto compreso tra Crema e Pavone mella.

PRIMA SUPERCELLA NEL PAVESE

Dopo una breve consultazione dei modelli mattutini il team composto da Jacopo Zannoni e William Demasi decide di vedersi in zona Voltri per le 13:20. Capiamo sin da subito che prendere l’A26 sarebbe stato un grosso errore così decidiamo di salire in pianura percorrendo l’A7 (Genova- Milano). Una volta raggiunta la pianura nei pressi di Casei Gerola, dove nel frattempo ci raggiunge Valentina Abinanti, si staglia davanti a noi una gran supercella che seguiamo lungo tutto il suo stadio vitale. Questo è stato il primo campanello dall’allarme della giornata, poichè la supercella è nata e si è sviluppata in zone non usuali denotando una convergenza con la dry line appenninica molto produttiva.


SECONDA SUPERCELLA CICLICA TORNADICA

Dopo aver assistito al definitivo collassamento della prima supercella, osserviamo il radar constatando, con estrema incredulità, la presenza di un altra supercella con echi radar mostruosi che dal milanese si sposta rapidamente verso est sud est. Prendiamo in maniera frettolosa la Piacenza-Torino da Casteggio in direzione est per cercare di posizionarci davanti al fronte temporalesco e aspettarlo nel bresciano. Raggiunta l’uscita di Manerbio, dall’aria fosca si para dinanzi a noi una supercella maestosa con wall cloud rasoterra e rotazione del mesociclone davvero impressionante. Sono momenti concitati e di tensione, fino a quando non notiamo un grosso cono protrarsi dalla wall cloud sin verso il suolo. Rimaniamo basiti osservandolo per qualche minuto fino alla sua scomparsa. Nel frattempo veniamo raggiunti dall’area dell’RFD con venti impetuosi e un netto calo delle temperature. La caccia continua, anche se veniamo a trovarci oramai a sud-ovest della cella ma incredibilmente un altro tornado di tipo rope si stacca dall’updraft principale colpendo campi e serre. Per qualche minuto si vedono i detriti sollevati dalla debris tanto che altre macchine si fermano a filmare l’evento. Successivamente la cella collassa in un muro di grandine illuminato dal sole molto scenografico. Altre supercelle davvero incredibili si svilupperanno in Veneto poche ore dopo.




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