Cut off tra mar Ligure e golfo del Leone, domenica 15 settembre 2008

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Nelle giornate di venerdì 13 e sabato 14 settembre è andato scavandosi sul Mediterraneo centro-occidentale un cut off colmo di aria fredda ai livelli superiori. Nel pomeriggio di domenica 15 il minimo in quota di bassa pressione si posizionò tra il mar Ligure ed il golfo del Leone generando molta instabilità. La posizione assunta dalla depressione è stata favorita dalla stagione ormai avanzata che ha consentito una penetrazione più efficace nel bacino del Mediterraneo delle prime figure di bassa pressione dalle caratteristiche autunnali. Durante la mattinata di domenica 15 settembre il fronte occluso della depressione abbandona le regioni del nord lasciando in eredità ampie schiarite.

L’arrivo del sole appena dopo l’ora del mezzogiorno ha consentito un sufficiente riscaldamento del suolo padano con una temperatura che da metà pomeriggio è salita sino a 26, 27 gradi. L’occlusione frontale della mattinata era di tipo freddo, così dopo il suo passaggio la temperatura a media quota diminuì ulteriormente. L’arrivo del blocco di aria fredda a 500hpa associato al temporaneo aumento delle temperature nei bassi strati atmosferici aumenta così il gradiente termico verticale. Nel giro di poco tempo si formeranno alcuni attivi cumulonembi lungo una linea di convergenza tra venti da est sull’alta pianura ed il marino che soffiava da sud verso nord, sulla bassa.

I temporali si sono formati da metà pomeriggio nel pieno della val Padana al confine tra il Piemonte e la Lombardia. Il cluster temporalesco più intenso si è formato vicino la città di Pavia. Altri temporali hanno interessato il Piemonte occidentale e la zona di Torino provocando alcuni fenomeni di tipo alluvionale.

Decido di tentare la fortuna partendo da Genova verso le 15. Imbocco l’autotrada a26 e mi porto in provincia di Alessandria da dove fotograferò tutte le fasi dallo sviluppo sino alla dissipazione dello spettacolare temporale in provincia di Pavia. Con l’arrivo della sera altri temporali si sviluppano nelle zone di bassa pianura vicine all’Appennino ma con attività elettrica scarsa.

L’avanzato periodo stagionale ha favorito la formazione di cumulonembi anche sul mar Ligure con diversi temporali che durante la notte hanno interessato il capoluogo.

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