Supercella bergamasca, 16 giugno 2016

Situazione sinottica: 

Attorno la metà di giugno, la circolazione atmosferica in ambito europeo è stata oltremodo influenzata da due grandi protagonisti che si sono affrontati come in un duello tra titani; da un lato una profonda depressione ricolma d’aria fredda oceanica arroccata ai settori occidentali d’Europa, dall’altra la figura “speculare”, costituita da un’onda calda africana richiamata sui settori centrali ed orientali del Mediterraneo dalla depressione stessa nel suo progressivo avanzamento verso est. L’instaurarsi di questo “conflitto” tra due masse d’aria così diverse, ha determinato nel periodo compreso tra martedì 14 e venerdì’ 17 giugno, un notevole rinforzo della corrente a getto in seno al lato ascendente di una vistosa saccatura. Durante la nostra giornata di caccia, alla quota di 500hpa sono stati stimati venti da sud-ovest compresi tra 80 e 110km/h, mentre alla quota di 300hpa, quindi nell’alta atmosfera, picchi che hanno sfiorato i 200Km/h.

Convezione esplosiva

Questa circolazione così vivace proveniente dai quadranti sud-occidentali, ha determinato le condizioni di shear adatte allo sviluppo di una intensa supercella che a più riprese ha coinvolto limitati settori della Valpadana. La modesta quantità di CAPE disponibile alla convezione e l’estrema intensità raggiunta dalla circolazione dei venti alle medie ed alle alte quote, ha reso questa giornata di caccia particolarmente difficile da gestire; l’unico temporale intercettato ha infatti presentato un’evoluzione molto veloce, sviluppandosi nel giro di brevissimo tempo nella zona di Lodi/Pavia, già come supercella, portandosi molto velocemente verso nord/nord-est, sino a schiantarsi sulle Prealpi bergamasche.

Il famigerato “trigger” alla convezione è stato fornito da un’aspra zona di convergenza tra gli outflow freschi e secchi in uscita da alcuni modesti temporali che agivano nel primo pomeriggio sulla zona di Milano, con una ventilazione sostenuta di Scirocco proveniente dall’alto Adriatico. Quest’ultimo trascinava con sè valori termici abbastanza elevati, accompagnati da alti tassi di umidità relativa. La circolazione del vento nei bassi livelli proveniva pertanto dai quadranti orientali mentre alle medie quote quest’ultima soffiava intensamente dai quadranti sud-occidentali. Sono venute a crearsi le condizioni ideali allo sviluppo di potenti supercelle, essendo questo un profilo dei venti tipicamente associabile al famigerato “wind shear positivo”.

Supercella in prefrontale

– la nostra supercella è nata in un contesto prefrontale, non essendo pertanto stata associata ad alcuna infiltrazione d’aria fredda ai livelli superiori ma bensì da una risalita delle temperature ai medi livelli.

– I forti venti in quota hanno limitato al massimo la classica deviazione verso destra imposta dalla forza di Coriolis. Quest’ultima può imprimere uno scarto rispetto alla direzione di moto sino a 30°, mentre nel caso in questione la deviazione era nulla od al massimo quantificabile di pochissimi gradi. Questo ha accorciato ulteriormente il tempo intercorso tra la formazione del temporale e la sua folle corsa sino a schiantarsi contro Alpi e Prealpi.

Giornata di caccia: Grumello (bg)

Dopo una lunga attesa nella periferia est di Brescia, sotto uno Scirocco vivace ed una copertura irregolare di nubi medio-alte, l’incudine turbolenta di un giovane temporale fa capolino qualche chilometro ad ovest della nostra posizione. Ci lanciamo all’inseguimento di questo temporale quando realizzeremo ben presto la presenza di ben due supercelle; la prima già troppo ridossata all’arco alpino per poter essere raggiunta in tempi brevi, la seconda ancora nel pieno del suo sviluppo, si muoveva velocemente dalla zona di Pavia/Lodi verso nord/nord-est. Raggiungerà la bergamasca in poche decine di minuti, schiantandosi contro l’arco prealpino in corrispondenza di Grumello (BG).

Territorio di caccia molto difficile da gestire, troveremo l’unico punto di buona visuale a ridosso delle colline antistanti la pianura, laddove potremo riprendere gran parte delle fotografie presentate su questo articolo. Le prime immagini si riferiscono invece all’avvicinamento della supercella al nostro punto di osservazione, dando bella mostra di sè uno splendido updraft inclinato dai forti venti in quota.

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